De Rossi in conferenza stampa: "Chivu merita i successi. Ostigard salta l'Inter"
Daniele De Rossi, tecnico del Genoa, si è pronunciato nella conferenza stampa della vigilia della gara tra il Grifone e l'Inter prevista domenica 14 dicembre alle ore 18. Di seguito le sue parole, riportate da TuttomercatoWeb.
Come arriva il Genoa a questa partita?
"Arriviamo un po’ meglio a questa partita ma con la consapevolezza che incontreremo una squadra molto forte. L’Inter se non trova una squadra perfetta di fronte rischia di umiliarti. Col Como sono riusciti a fare tanti gol, sarà una squadra arrabbiata perché contro il Liverpool non meritava di perdere ed è successo con un episodio brutto. Dovremo essere perfetti".
Cosa hai detto alla squadra per cercare di trovare l’impresa?
"Non c’è bisogno che dica che l’Inter è migliore di noi, c’è la classifica a ricordarlo. Contro il Verona, per esempio, ho detto che per me siamo più forti ma puoi perdere se non sei all'altezza. Io ho giocato per 20 anni con una squadra forte ma abbiamo perso contro le ultime e battuto squadre che erano più forti. Ogni partita si può vincere e ha una lettura che può portarti ad avere una serata magica. Ogni squadra forte ha una sua lettura e se sbaglieremo lettura la responsabilità sarà mia. Ma i nostri ragazzi dovranno essere perfetti per pensare di battere una squadra pronta e consapevole".
Ti aspettavi di entrare in così poco tempo nella testa dei ragazzi?
"Speravo di entrare dentro la mente dei ragazzi così. Troppe volte facciamo confusione su quali siano gli strumenti di un tecnico. Troppe volte si dà troppo spazio alla tattica, ma conta quando hai tanto tempo per lavorare. La disponibilità che ci hanno dato è incredibile ma non perché sei entrato nella loro testa ma perché loro hanno deciso di darci tutto. Entrare dentro la testa dei giocatori è importante in qualsiasi categoria e in qualsiasi posizione di classifica. Un giocatore non acceso non rende".
Come sta Ostigard?
"Non sarà della partita e non sarà convocato. Non è un infortunio gravissimo ma non abbiamo tempo tecnico per farlo allenare ed è inutile rischiarlo. Vedremo come fare le prossima partita".
Che effetto fa ritrovare da avversario in panchina Chivu?
"Eravamo molto giovani quando giocavamo insieme. In campo avevamo sempre qualcosa da dire, sia dal punto di vista tattico che di spirito. È un ragazzo molto intelligente. I suoi successi mi portano felicità, ovviamente non domenica sera. Merita il successo e le critiche positive che sta ricevendo. È un vantaggio avere una persona come Cristian".
Quanto può aiutare dal punto di vista dell’autostima aver infranto diversi tabù in vista di questo trittico di partite difficili?
"Speriamo di poter fare punti in queste partite. Quei piccoli traguardi diventano grandi all’interno del risultato finale positivo, delle vittorie. Sennò sarebbero solo statistiche. I risultati danno tanto e portano quell’autostima di cui ha bisogno la squadra. Noi andremo a fare la nostra partita. Non mi piace parlare di serenità e calma o dire che, con i punti fatti prima, se perdi contro l’Inter non è un dramma. Entriamo nel modo di pensare che se perdiamo contro l'Inter è un problema grande. Siamo in un club importante, davanti ai nostri tifosi che saranno belli carichi ed entriamo in campo con la testa che non dobbiamo perdere e se lo facciamo è un problema".
Cosa ti ha dato Genova?
"Mi ha dato rispetto, l’ho percepito da subito. Ha dimenticato quanto ero ostico e 'ostile' in campo perché poi il calcio io lo interpreto così, sia in campo che in panchina. Hanno percepito subito che questo spirito era piacevole dalla propria parte. Io sono felice di questo. L’altra sera all’apertura dallo store abbiamo respirato un’altra boccata di aria rossoblù, un’aria positiva".
Otoa sia a Bergamo sia a Udine ha fatto bene. Sarà un test importante per lui?
"Può fare tanti passi avanti. E’ un ragazzo giovanissimo, ero già consapevole delle sue qualità. Lo vedo come un giocatore moderno, tecnico, freddo e da quando si è messo a lavorare con noi in gruppo è molto attento. A volte lo stimolo perché vorrei parlasse di più. In una squadra con così tanti stranieri, parlare la lingua italiana sarebbe più importante. Non sarà mai un urlatore in campo, è un ragazzo sereno ma non è 'moscio'. È pacato, educato e ha un potenziale incredibile. Sappiamo che ha passato qualche infortunio, avessi potuto non gli avrei fatto giocare la terza partita di seguito ma con l'infortunio di Ostigard non ho scelta".
Il centrocampo dell'Inter?
"È uno degli elementi da arginare. Non hanno lati deboli loro. A volte se vuoi essere perfetto con l’Inter e vuoi arginarli ti ritrovi con la coperta troppo corta. Loro non sono una squadra semplicemente forte, ma sono una squadra che gioca bene".
I cambi offensivi di Udine significano che hai lo spogliatoio in mano...
"Non c’è bisogno di tenere in mano lo spogliatoio se composto da giocatori seri. Io ho fatto entrare tre giocatori di qualità perché volevo mantenere un po’ di qualità in mezzo al campo. Messias in questa settimana si è allenato benissimo. I giocatori di qualità ne abbiamo tanti e vanno messi in campo. Gli allenatori dipendono dai loro giocatori e io ho la fortuna di avere ragazzi in campo che ci provano sempre".
Bloccare l'ampiezza dell'Inter come hai fatto una volta con la Roma?
"Con la Roma difendevamo spesso a quattro e abbassavamo El Shaarawy. Qui noi partiamo a cinque come loro e saremo più ‘schiantati’ addosso a loro. Non dovremo concedere il palleggio interno. Io sono fiducioso, non per quello che ho in mente ma perché alleno una squadra forte che giocherà in casa in uno stadio che mi piace molto con un ambiente un po’ più felice per i risultati. Il mio sogno ricorrente è fare i punti per il Genoa".
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