Vocalelli attacca: "Troppi infortuni ma all'interno sembra non interessare"
Nella consueta analisi tra le pagine de La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli ha parlato delle troppe gare stagionali che influenzano i calciatori: "È normale che si debba star qui a fare la conta degli infortunati e comunque programmare una serie di appuntamenti così ravvicinati da far temere davvero per la salute di chi è costretto ad affrontare simili tour de force? Già perché una volta rientrati in Italia non è che le aspettative siano migliori. Pensate che le squadre impegnate in Europa affronteranno 6 partite nei prossimi 20 giorni. In pratica una ogni tre giorni. - commenta il giornalista - Certo è che a metà ottobre è già lunghissima la lista degli infortunati. Da Vlahovic e Chiesa a Alex Sandro e Danilo, da Loftus-Cheek a Immobile, da Anguissa a Osimhen, da Dybala a Pellegrini, da Buongiorno a Strootman, da Colombo a Banda, da Koopmeiners ad Arnautovic, la lista è così lunga che ci vorrebbero cento righe per citare tutti".
Vocalelli è un fiume in piena e prosegue: "Un campionato, insomma, in cui i medici contano quanto e forse più degli allenatori. Un problema però che si affaccia ciclicamente - a volte, come in questo caso, con un'incidenza straordinaria - ma non sembra interessare abbastanza. E quelli, all'interno del calcio, che ne parlano, vengono subito zittiti. "È il prezzo da pagare ai vostri ingaggi". Eppure - come dice quel famoso slogan - ci sono cose che non si possono, o non si potrebbero, comprare".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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