Tirelli, mental coach: "De Vrij e Lautaro simboli della rinascita: esempio del carattere interista"
Stefano Tirelli, di professione mental coach, è intervenuto ai microfoni di Tuttosport ha sottolineato come: “Le situazioni in cui si è costretti a far emergere le proprie doti ci spingono a dare il massimo. Per molti calciatori era giunto il momento di dimostrare un valore professionale, agonistico e di attaccamento alla maglia. Si chiama mindset: È una programmazione mentale, ossia: fintanto che le nostre situazioni tendono ad andare avanti in modo inerziale senza la nostra specifica vera volontà, vanno avanti. Ma a un certo punto, quando per necessità dobbiamo cambiare, cerebralmente è come se impostassimo un programma dati diverso. Ed effettivamente è così: cambia la nostra idea rispetto a un progetto o una situazione e anche il corpo si modifica in tal senso. Per cui, quando cambio idee, pensieri e azioni il mio corpo reagisce in modo diverso”
Su qualcuno si è visto in modo particolare?
“Credo che giocatori come De Vrij necessitassero di dimostrare che non erano diventati come si diceva. La sua prova è stata un po’ l’emblema dell’Inter: è stato tra i migliori. Poi non è da sottovalutare il fatto che molti calciatori leggono quello che si dice di loro, per esempio le pagelle. Per cui esce anche un desiderio istintivo di rivalutazione della propria stima e di voler dimostrare il proprio valore. Un altro momento simbolico: quando Lautaro a pochi minuti dalla fine ha difeso la palla in mezzo a tre giocatori, è caduto, si è rialzato e ha tenuto botta. Quella è stata l’immagine di un’Inter davvero combattiva, l’esempio del carattere interista”.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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