Sfuma il Decreto Crescita, Vocalelli sulla GdS: "Doppio autogol che fa malissimo"

Sfuma il Decreto Crescita, Vocalelli sulla GdS: "Doppio autogol che fa malissimo"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 29 dicembre 2023, 11:00News
di Marco Corradi

Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli va all'attacco della decisione di abolire il Decreto Crescita: "Ci sono tanti modi per farsi del male. Il Consiglio dei Ministri, nei confronti del calcio e non solo, ha scelto anche quello più facile, più semplice. Abrogando con un colpo di spugna, e non certo con una bacchetta magica, la misura contenuta nelle prime bozze del decreto che prorogava per due mesi gli sconti fiscali per gli sportivi in arrivo dall’estero, cominciando dai calciatori. Sembrava già tutto fatto per un’uscita graduale e ponderata dal provvedimento. E invece - nonostante i tentativi dei ministri Abodi e Tajani di concedere ancora sessanta giorni, semplicemente e giustamente per poter valutare l’effetto di un taglio così secco e repentino - è arrivato un secco no, di carattere ideologico, che alla fine è stato accettato a malincuore per non arrivare a una spaccatura. Una forzatura che produrrà un risultato già scritto: minore competitività dei nostri club, minori possibilità di farci valere e confermarci a livello internazionale, e di conseguenza - è così difficile da capire? - anche minori introiti a livello di Paese.

Perché, come è stato facilmente semplificato - in un’analisi logica che ha quasi l’effetto di una barzelletta - uno straniero che non svolgerà più la professione in Italia di sicuro pagherà meno tasse (cioè nessuna!) di quello che andrà tranquillamente da un’altra parte. Perché deve essere chiaro che abrogare in fretta e furia questa norma - e in fondo si chiedevano soltanto due mesi di tempo per valutarne a pieno gli effetti - cambierà moltissimo per i nostri club, per la loro possibilità di confrontarsi degnamente a livello internazionale, ma non cambierà nulla per gli sportivi, in questo caso i migliori calciatori, che sono abituati a trattare al netto i loro ingaggi. Qualcuno, ragionevolmente, può pensare che Lukaku - per fare un esempio - non troverà da un’altra parte, in Premier o figuriamoci in Arabia, chi gli permetterà di guadagnare gli stessi soldi o anche molti di più? Di conseguenza un movimento senza i Lukaku o i Mourinho - parliamo questa volta al plurale - si consegnerà ad un ruolo sempre meno competitivo e centrale".