Perrone: "Barella e Perisic i top dell'Inter. Ma il Milan ha più collettivo dei nerazzurri"

Arriva lo "Stramilano", così il giornalista Roberto Perrone sulle colonne del Corriere dello Sport definisce questa mattina quella che sembra una maratona arrivata al fotofinish, con Milan ed Inter in testa alla corsa per il decisivo scatto finale.

"Contro l’Inter del Conte bis" - scrive Perrone - ", la crescita del Milan non è ancora conclusa. E' più collettivo e meno individualità, ha fatto un cammino, allenatore e giocatori sono cresciuti insieme". L'Inter, per contro, quest'anno è ripartita da un allenatore e dei giocatori diversi: "L’Inter si è dovuta inventare un nuovo destino vincente dopo l’addio di Conte e le partenze di Lukaku, Hakimi ed Eriksen (per altri motivi). Ha trovato un nuovo allenatore, Inzaghi jr, che l’ha mantenuta competitiva, infatti arriva allo Stramilano con due trofei, fresco e inebriante quello della Coppa Italia. L’Inter è più solida, ha numeri migliori in gol, tiri, assist, colpi di testa, corner".

Le speranze dei nerazzurri di Milano sono riposte soprattutto... sui nerazzurri di Bergamo: "Oggi c’è l’Atalanta e qualcuno si aggancia, come punto di partenza della risalita rossonera, a Gasperson e all’umiliante 0-5 natalizio del 2019. In realtà lo spartiacque è il primo lockdown. Il Milan crolla l’otto marzo 2020 con il Genoa in casa. Poi si chiude. Alla riapertura, è un’altra squadra, comincia a costruire quella che diventata oggi, un collettivo mirabile per dedizione e coesione".  

Due squadre, le milanesi, che hanno potuto contare sull'alto rendimento di alcuni dei giocatori considerati importanti: "I pezzi forti del Milan sono Tonali e Leao che hanno cancellato la fatal Verona; per l’Inter, Barella e Perisic, effervescenti naturali contro la Juventus. Il croato fin troppo, considerato lo sfogo finale. Milano attende, in un clima quasi estivo. La città è divisa e tale resterà, perché, comunque vada, per una parte non sarà un successo".