Moratti: "Che sofferenza a Barcellona nel 2010. L'Inter di Inzaghi affascina"
Intervistato da un "cronista" d'eccezione come Julio Cesar per Amazon Prime, l'ex presidente nerazzurro Massimo Moratti ha ricordato così lo storico doppio confronto con il Liverpool del 1965: "La prima partita fu a Liverpool: perdemmo 3-1, il campo era bellissimo, piccolo, con la gente scatenata, che cantava benissimo, ma contro l'Inter e contro l'Italia. Ricordo che cantavano: 'Go back to Italy, go back to Mussolini'. La squadra era molto spaventata, e perdemmo male. Le squadre inglesi erano fortissime in casa loro, fuori eravamo leggermente più macchinose, e infatti al ritorno vincemmo 3-0".
Una cosa che non mi hai mai detto e che mi vorresti dire ora
"Volevo prendere Buffon e invece poi ho preso te (ride, ndr)".
Quante storie che abbiamo vissuto in questo stadio. Vedendo questo campo, ricordi la vittoria sul Chelsea nel 2010?
"Sì. Non fu una partita facile: si era messa un po' storta a un certo punto".
Io feci una cagata sul gol...
"Le cose non piacevoli le dimentico (ride, ndr)".
Al Camp Nou invece conquistammo l'accesso alla finale. Come la vivesti?
"La cosa terribile è che in Champions c'era l'abitudine, che io non rispettavo molto di vedere la partita accanto al presidente avversario. Con Laporta eravamo amici, fu la partita peggiore per vederla al suo fianco. Alla fine mi scusai con lui. C'era un portiere che fece una parata su Messi... meravigliosa. A Madrid soffrii molto meno: per noi fu una festa, mentre quella di Barcellona fu una battaglia. Ci tenevo, anche per il pubblico: vincere fu una bella fortuna, oltre che merito vostro".
Un commento sull'Inter di Inzaghi?
"Affascina perché gioca bene. Dà meno l'idea di plotone di esecuzione che dava l'Inter di Conte: avevamo paura fosse pià debole, invece ha un altro carattere, gioca bene e ottiene risultati ottimi. Bravissimo Inzaghi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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