Lukaku torna a San Siro. La Gazzetta: "Dagli incroci di sguardi alle strette di mano. Che succederà?"
Domenica le luci a San Siro saranno accese per Inter-Roma ma ad accendere gli animi di tifosi, pronti con 50.000 fischietti, e dei calciatori nerazzurri sarà soprattutto il faccia a faccia con Romelu Lukaku. La Gazzetta dello Sport inevitabilmente ne ripercorre il trascorso, con la chiusura a metà luglio quando, una volta raggiunto l'accordo col Chelsea per una cifra intorno ai 40 miloni (bonus compresi), l'Inter ha percepito che qualcosa non stava andando per il verso giusto: "L'accordo con i Blues è così servito per smascherare il doppio gioco dell'attaccante e chiuderlo definitivamente fuori dai cancelli della Pinetina. - si legge - In questo modo Lukaku ha confermato i frequenti dialoghi con la Juventus e col Milan ed è stato a quel punto che il presidente Zhang e i suoi manager hanno interrotto immediatamente ogni rapporto con il centravanti. Liquidato in una trentina di secondi di telefonata dal d.s. Ausilio, quando ha provato a mettersi in contatto con il dirigente nella notte tra il 14 e il 15 luglio, e ripudiato dallo spogliatoio, quando nei dieci giorni successivi ha provato a ricucire lo strappo con il club nerazzurro".
Lukaku ha voltato le spalle non solo alla dirigenza ma anche ai compagni, su tutti il 'fratello' Lautaro: nessuno riusciva a contattarlo, il telefono era spento e non c'è mai stata una successiva richiamata o una risposta ai messaggi. E neanche la sua presenza al matrimonio dell'amico Dimarco del 24 giugno, ma nessuno poteva immaginare l'epilogo della storia: "Da metà luglio in poi lo spogliatoio gli ha voltato le spalle in maniera netta. E quando l'attaccante ha fatto trapelare la volontà di tornare sui suoi passi, alla Pinetina i giocatori non hanno dato la minima apertura alla dirigenza. Anzi... I nuovi leader del gruppo, da Lautaro a Barella, da Bastoni a Dimarco, hanno sancito che la rottura non era sanabile in nessun modo".
"Adesso è curioso vedere quello che succederà domenica, dagli incroci di sguardi nel tunnel alle strette di mano (ci saranno con tutti?) prima del fischio d'inizio in mezzo al campo, e poi durante un match nel quale ogni contrasto, magari, non sarà un semplice contrasto", conclude la rosea.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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