Lucescu su Mkhitaryan: "Mi colpì subito la sua intelligenza. Programmato per fare il calciatore"
L'arrivo in nerazzurro di Henrikh Mkhitaryan non può che riempire d'orgoglio Mircea Lucescu, che fu grande fautore del suo trasferimento allo Shakhtar. L'ex tecnico dell'armeno ne ha tessuto così le lodi ai taccuini de La Gazzetta dello Sport: "Cosa mi ha colpito all'inizio di lui? L’intelligenza, innanzitutto. Ai miei giocatori la prima volta che li alleno dico sempre: 'Io da voi non voglio i piedi, quelli vi hanno già portato fin qua. Mi dovete dare la testa, è con quella che si vince'. A lui questo discorso non l’ho fatto, sapevo che non ce n’era bisogno. E poi qualità atletiche eccezionali: forte nello scatto breve, e con una resistenza incredibile. Mi correva anche 12-13 chilometri a partita senza sforzo".
Micki pensa e corre. E poi?
"Ottima tecnica di base, dribbling, visione di gioco, esperienza. Poi parla cinque lingue, è figlio di uno dei più grandi giocatori armeni di sempre, è andato da adolescente in Brasile, sua madre è stata a lungo dirigente della federcalcio locale, sua sorella era la segretaria di Platini all’Uefa: è come se fosse stato programmato per fare il calciatore…".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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