La proposta di Intorcia: "Ampliare la base degli 'azzurrabili'. Via il Decreto Crescita, sì allo ius soli"
Il fatto che <strong>Scamacca </strong>si presenti all'appuntamento con la Turchia senza aver disputato nemmeno un minuto in qualunque competizione UEFA è "paradigmatico", perché "fotografa le contraddizioni di un movimento che si rifugia in provincia dopo essersi fatto travolgere da quell’inevitabile - ma certamente gestibile - processo di globalizzazione che ha rivoluzionato il calcio". A scriverlo, dalle colonne del <em>Corriere dello Sport</em>, è <strong>Ettore Intorcia</strong>: a detta del giornalista, "solo ampliare la base di azzurrabili garantisce la scelta, il privilegio della scelta è l’unica via per alzare il livello, tecnico e di esperienza, dei giocatori da portare in Nazionale". All'ultimo giro di convocazioni, ad esempio, Mancini ha potuto pescare in un bacino di appena 143 giocatori arruolabili tra i circa 500 inseriti nelle liste di Serie A.
Sebbene tornare al pre-Bosman non possa essere un'opzione, "imporre un tetto ai giocatori over e una quota minima di calciatori formati nel club o genericamente in vivai italiani (4+4) avrebbe dovuto nel medio-lungo periodo garantire più spazio ai nostri calciatori". Impossibile pensare di limitare la libera circolazione di calciatori-lavoratori comunitari, ma eliminare il Decreto Crescita e parallelamente ampliare la base dei giocatori convocabili con lo ius soli favorirebbe la transizione verso un nuovo modello.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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