L'analisi di Sacchi: "Un'Inter aggressiva può spaventare il Manchester City e vincere"
Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi analizza così la finale di Champions League tra l'Inter e il Manchester City: "Tutti danno per scontata la vittoria del City, ma bisogna sempre ricordare che nel calcio non c’è nulla di scontato e che questo sport è bello anche (e soprattutto) perché vive d’imprevedibilità. Certo, la squadra di Guardiola è favorita, ci mancherebbe altro, in virtù di un maggiore tasso tecnico e di un gioco sperimentato nel corso degli anni cui si sono aggiunti campioni del calibro di Haaland. Ma l’Inter può dire la sua, può mettere in difficoltà gli inglesi, ne sono convinto perché ne ha le capacità e le armi. L’importante è che non abbia timore, che voglia stupire il pubblico e che tutti, ripeto tutti, i ragazzi di Simone Inzaghi siano disposti al sacrificio in nome della causa comune. (...) Esiste sempre una contromossa per disorientare anche avversari tanto forti come quelli del City. Prima cosa da sottolineare: l’Inter è arrivata alla finale di Istanbul con merito, superando ostacoli tutt’altro che semplici come il Porto negli ottavi, il Benfica nei quarti e il Milan in semifinale: e in queste sei partite ha raccolto quattro vittorie e due pareggi. Mai sconfitti, dunque, i nerazzurri nelle gare a eliminazione diretta.
Altro dettaglio da non trascurare: l’Inter, nel girone di qualificazione, è stata capace di battere il Barcellona a San Siro e di pareggiare al Camp Nou. E i blaugrana non sono gli ultimi arrivati, hanno appena conquistato la Liga. A tutto ciò aggiungiamo che i ragazzi di Inzaghi hanno già messo in bacheca la Supercoppa di Lega e la Coppa Italia. Ciò significa che questa squadra sa prepararsi con metodo e con efficacia alle sfide decisive, guidata dalle idee di un allenatore che non è uno stratega, ma un abilissimo tattico contro il quale non si possono commettere errori perché è pronto a castigarti in qualsiasi momento. Il fatto di arrivare a una finale di Champions League a tredici anni di distanza dall’ultima volta (nel 2010 con Mourinho) è ulteriore benzina che può alimentare il motore nerazzurro. Inoltre l’Inter giunge a questo appuntamento al top della forma fisica e mentale: ciò le consentirà di fare il proprio gioco basato su una difesa numerosa ed eroica e sulle ripartenze. Risulterà fondamentale l’aggressività: rubare il pallone e scappare in contropiede, questo dovrebbe essere il piano tattico di Inzaghi, che ha tutte le carte per ribaltare il pronostico"
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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