L'addio di Eriksen: dalla rinascita al saluto con tanti rimpianti
Il saluto a Christian Eriksen è stata la pagina più triste dell'ultimo anno in casa Inter. Nessuno avrebbe mai voluto un addio così, forzato da circostanze avverse che hanno tagliato le ali a un'avventura che era appena cominciata. Il danese ci ha messo un po' per trovare la sua anima nerazzurra dopo una vita trascorsa a disegnare calcio al Tottenham, ma a modo suo è diventato importante per la vittoria dello Scudetto. Ecco perché la separazione fa ancora più male, perché si porta via tutto ciò che sarebbe potuto essere Eriksen con questi nuovi colori.
Dalla Scala a San Siro
Un giocatore così non poteva che essere presentato nel luogo più magico di tutti. Alla Scala Eriksen sorride per i nerazzurri prima di cominciare la sua prima esperienza in Italia, un Paese che da sempre ha saputo accogliere ed esaltare i grandi campioni. Ma non c'era bisogno di presentazioni per uno come lui: con Pochettino era diventato il perno del Tottenham, il mago del centrocampo e uno dei giocatori più ambiti di tutta l'Europa. L'Inter è riuscita a mettere le mani sul suo cartellino a un prezzo basso, ma i suoi primi mesi in Serie A non sono stati idilliaci. Con Conte non ha trovato da subito la sinergia giusta e il suo 3-5-2 sembrava non essere disegnato per lui. Faccia scontenta, tante panchine e forse il rammarico di aver lasciato la sua Londra per un salto nel vuoto.
La grande rinascita
La scintilla scatta nel derby, la partita più sentita di tutto l'anno: in Coppa Italia Eriksen segna al Milan e inevitabilmente conquista il cuore dei tifosi che fino a quel punto non avevano visto nessuna magia del danese. Basta quel gol per convincersi e convincere Conte a concedergli più spazio, fino a diventare un titolare fisso fino alla fine della stagione. Da lì in poi arrivano belle prestazioni, assist e la rete contro il Crotone che sancisce definitivamente la vittoria dello Scudetto. Negli ultimi mesi all'Inter Eriksen è riuscito a risorgere dalle ceneri, prima di indossare la maglia della Danimarca e vivere il momento più buio di tutta la sua vita. L'avventura in nerazzurro si è conclusa sul più bello, con la consapevolezza però di aver portato a San Siro uno dei giocatori più incredibili della storia recente del club.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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