Juve, non bastava Pogba: la squalifica di Fagioli sembra certa. Chiné è al lavoro, i dettagli

Dopo Pogba la Juventus deve occuparsi di un'altra gatta da pelare come il caso di Nicolò Fagioli. Il centrocampista bianconero è indagato dalla Procura di Torino per un giro di presunte scommesse sportive (e non solo) su piattaforme online illegali, finendo così anche nel mirino della Procura della Federcalcio. Come spiega La Gazzetta dello Sport, "il gioco d’azzardo non è un reato e scommettere non è vietato a prescindere nemmeno a un calciatore. A patto di puntare su canali leciti e non sullo sport che si pratica. L’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva parla chiaro sul divieto 'ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa'". 

Per questa ragione il giocatore 22enne rischia seriamente di essere squalificato per le regole della giustizia sportiva. Fagioli nei mesi scorsi - si legge - sarebbe stato interrogato a Torino, ammettendo la leggerezza di aver puntato anche sul mondo del pallone. Dopodiché sono intervenuti gli avvocati di difesa (Luca Ferrari e Armando Simbari). "L’apertura del fascicolo, dopo segnalazione del 30 agosto da parte degli avvocati di Fagioli, c’è stata a inizio settembre e da quel momento la Procura guidata da Giuseppe Chiné ha - si legge - sino a 60 giorni per chiuderlo. Così non si dovrebbe andare oltre, al massimo, i primi di novembre. Ad ogni modo siamo alle strette finali: la Procura sta ricostruendo l’attività di Fagioli, che sembrerebbe di qualche anno: rischia una squalifica non inferiore a tre anni e un pagamento dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000.