Jacobelli: "I numeri di Inzaghi schiacciano le parole: ha completato la maturazione professionale"
La corsa al tricolore è appena iniziata ma le prime dieci giornate hanno già messo in fila indiana, seppur provvisoria, le big del campionato che concorrono per diversi obiettivi. "Simone Inzaghi, Massimiliano Allegri, Stefano Pioli e Rudi Garcia sanno bene ciò che vogliono e sanno bene ciò che possono perdere se, alla fine le cose non andranno come sperano. Per tutti, l’obiettivo minimo è il quarto posto, non solo per il bianconero che lo ripete a ogni pié sospinto con fare astuto, come si confà a un esperto del ramo scudetto che, nel gioco delle parti, si ritaglia su misura il ruolo del non favorito, scaricando la palla agli altri tre. Il primo dei quali, invece, non si nasconde. Inzaghi rifugge sia la patente di risultatista sia di giochista e Brera ci perdoni il ricorso ai due orribili neologismi, degenerazioni del linguaggio telesportivo che farebbe inorridire il prestipedatore dell’inarrivabile lessico, giocoliere della parola che maledirebbe chiunque dica o scriva clean sheet", si legge sull'analisi odierna di Xavier Jacobelli sul Corriere dello Sport.
Nello studiare le big che viaggiano spedite verso il quarto posto o lo scudetto, Jacobelli ne analizza anche le caratteristiche, come quella sull'Inter di Simone Inzaghi: "La verità è che Simone, fra Lazio e Inter, in carriera una finale Champions, 3 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, un secondo, un terzo posto e il primo attualmente detenuto, alla guida della Beneamata ha completato la maturazione professionale. È uno dei migliori. È pragmatico e resiliente anche al fuoco amico (come dimenticare che un anno fa o poco più c’era chi voleva esonerarlo, anche dalle parti di Viale della Liberazione); è consapevole della forza di un organico qualitativamente e quantitativamente superiore rispetto alla concorrenza; ha liquidato il tormentone Lukaku dicendo che se n’è fatto una ragione e la ragione si chiama Thuram che gioca con Lautaro da tre mesi, ma è come se fossero tre anni. I numeri di Inzaghi schiacciano le parole: in nerazzurro 79 vittorie, 20 pareggi, 23 sconfitte, percentuale di vittorie 64,75 e, adesso, miglior attacco (25 gol) e miglior difesa (solo 5 subiti), 7 punti in più rispetto a una stagione fa, per non dire della Champions dove marcia spedito verso la qualificazione agli ottavi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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