Il percorso ad ostacoli della "Cattedrale": quattro anni di modifiche, ora è tutto immobile
Era il 10 luglio 2019: Milan e Inter annunciavano il masterplan di un nuovo San Siro rossonerazzurro. Poi ci furono di mezzo il Covid, la necessaria delibera del “pubblico interesse” della giunta, le revisioni del caso sulle volumetrie (taglie da 145mila a 98mila mq di superficie su cui costruire). La svolta però sembrava essere arrivata ne dicembre 2021: il progetto Populous era stato scelto definitivamente, con la “Cattedrale” pronta a diventare il nuovo palcoscenico. I lavori sarebbero dovuti partire proprio in questi mesi ma il pantano è evidente e l’immobilismo della politica pure. Dal dibattito pubblico al Consiglio comunale che ha chiesto ulteriori modifiche (su capienza, prezzo dei biglietti e verde) il tutto è andato a rilento. In tutto questo c’è una spada di Damocle sulla testa del nuovo San Siro: è il possibile “vincolo” che impedirebbe la demolizione.
In quel caso, addio Cattedrale. Per i club questa possibilità semplicemente non esiste perché la sovrintendenza si è già espressa sul tema nella primavera del 2019. Mentre il Comune è ben più prudente, teme di dire sì al progetto e di venire poi stoppato dalla nuova sovrintendente, l’architetto Emanuela Carpani. Ma in tutto questo immobilismo, la situazione sembra sfuggita di mano sottolinea La Gazzetta dello Sport. Sono passati quattro anni, sembra un’epoca: i due club sembrano aver scelto la linea di separarsi. Stavolta definitivamente?
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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