Caso D'Onofrio, Trentalange accusato dalla Procura: rischio deferimento. Il caso
La procura della Federcalcio, visionate le carte delle indagini della DDA sul caso D'Onofrio, ha chiuso la propria indagine sportiva riscontrando "comportamenti disciplinarmente rilevanti" di Alfredo Trentalange. Come spiega Il Corriere dello Sport, il Presidente dell'Aia ha "omesso di verificare i requisiti professionali e morali di D'Onofrio" e contattato il vice presidente della commissione disciplinare nazionale Santoni per difendere il procuratore arbitrale (con cui ha un rapporto consolidato da tempo), ora in carcere. Non solo, seguono mancati controlli per le poche riunioni in presenza di D'Onofrio (allora ai domiciliari), fino all'attendibilità delle dimissioni del capo procuratore dopo l'arresto. Trentalange e i vertici Aia sono certi di poter replicare a tutto, dimostrando la correttezza delle proprie azioni, ma le ipotesi di deferimento e commissariamento sono pressoché concrete.
In merito all'eventuale abbandono della carica di presidente Aia, Trentalange si oppone: “Tengo a chiarire che non ho nessuna intenzione di dimettermi". Eppure il numero uno dell’Aia avrà 15 giorni per preparare la propria difesa, mentre il presidente della FIGC Gravina ha istituito un consiglio federale in data 19 dicembre per l'analisi della vicenda: "Situazione Aia: provvedimenti conseguenti".
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