Casini: "L'Arabia Saudita non è un fenomeno nuovo. La FIFA dovrà reagire"
Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, è stato intercettato dai microfoni di Extra Tv a pochi giorni dalla partenza della nuova stagione. "Ci aspettiamo un tipo di calcio che sia il più possibile competitivo, come già accaduto nelle stagioni passate e possibilmente migliore. Mi auguro di vedere un campionato combattuto, sia in testa che in coda".
Quanto è complicato gestire la Serie A, soprattutto quando ci sono le assemblee?
"In realtà è sempre tutto molto più semplice di quello che poi sembra dall'esterno. Abbiamo venti realtà, tra cui quella del Frosinone, che sono poi delle eccellenze nei diversi campi. Quando si affrontano tematiche serie, le cose vengono in maniera abbastanza agevole".
Sul piano strutturale, l'impetuosa crescita del calcio saudita sembra un po' "pericolosa". Lo sbilanciamento causato dalle loro ricche offerte economiche può creare un problema alle nostre squadre?
"Sicuramente quello saudita non è un fenomeno del tutto nuovo. In passato anche altri Paesi hanno compiuto questa operazione. Colpiscono le dimensioni dell'operazione che sta effettuando il calcio saudita. Si è passati dalla fase 1, nella quali i capitali sauditi o anche del Medio Oriente investivano in società europee, si guardi al Manchester City ad esempio. Ora invece c'è una fase 2, dove si vuole importare in maniera massiccia dei campioni e provare ad imporre ed importare un vero e proprio campionato. Questa rappresenta comunque un'occasione, perché è chiaro che l'Europa e la FIFA dovranno adottare delle contromisure per non a mettere a rischio la competitività. E' importante che queste reazioni ci siano".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati