Biasin sulla sconfitta col Sassuolo: "Se non sei perfetto te la puoi cavare solo con l’applicazione"

Biasin sulla sconfitta col Sassuolo: "Se non sei perfetto te la puoi cavare solo con l’applicazione"TUTTOmercatoWEB.com
martedì 22 febbraio 2022, 13:42News
di Giacomo Biccio

Nel suo editoriale per Tmw, Fabrizio Biasin ha parlato nuovamente della giornata di campionato appena conclusasi, con un focus sulle prime tre che non hanno vinto:

"Il campionato è molto avvincente e lo sapete. Tra le prime sei di Serie A, in questo turno, ha pareggiato il Milan, perso l’Inter, pareggiato il Napoli, pareggiato la Juve, perso l’Atalanta, pareggiato la Lazio. I casi sono 2: o si sono tutti improvvisamente rincoglioniti, oppure significa che non esiste “la corazzata”, la squadra che si pappa le altre, ma neppure quella “materasso” che ti regala i tre punti. Meglio così, ci divertiamo come matti (si fa per dire).

Il risultato che ha fatto più scalpore sembrava quello di Salerno, con l’ultima che pareggia con la prima, ma poi ci hanno pensato i campioni d’Italia a fare peggio. Rapido elenco di problemi osservati in casa-Inter l’altra sera: il portiere sloveno (Handanovic) non para, l’attaccante argentino (Lautaro) non segna, quello cileno (Sanchez) neppure, il sostituto-tattico (Barella) dell’insostituibile (Brozovic) non è a suo agio, il centrocampista che non gioca mai (Gagliardini) ti fa capire perché non gioca mai, tutti gli altri sono in giornata decisamente storta. Fine dei problemi. Ecco, in queste condizioni puoi perdere anche contro l’oratorio Don Mazzi, figurati contro il Sassuolo dell’ottimo Dionisi. Questi qui, gli emiliani, in questa stagione hanno già battuto la Juve a Torino e il Milan a San Siro e tu (e qui tiriamo in ballo Inzaghi) dovevi immaginarti che non sarebbe stata una passeggiata. L’Inter no, non l’ha immaginato, ed è quello che ci viene da pensare dopo aver assistito ai primi 25’ di gioco, quelli in cui gli ospiti non solo hanno segnato, ma hanno fatto il bello e cattivo tempo. I nerazzurri, reduci dalle fatiche di Champions, sono parsi in balia degli eventi ma, soprattutto, supponenti. Una cosa del tipo “ok, siamo i Campioni d’Italia, in qualche modo ci riprendiamo la vetta”. Neanche per idea.

L’Inter, banalmente, non è una squadra perfetta e se non sei perfetto te la puoi cavare solo con l’applicazione. Domenica, l’applicazione, si è vista quando ormai era troppo tardi. Se questa squadra intende bissare il trionfo dell’anno passato deve augurarsi tante cose, ma soprattutto una: che Brozovic non salti mezza partita. E questo perché è fortissimo lui (detta i tempi, dà sicurezza, mette la colla alla fase difensiva, olia quella offensiva), ma soprattutto perché l’Inter non dispone di un sostituto che gli assomigli neppure alla lontana. Ecco, proprio in quest’ottica il rinnovo del croato (“questione di giorni” ha detto Marotta) è una gran bella notizia. E lo è anche per me che dico da mesi “abbiate fede, rinnoverà”: il rischio figura di fango era dietro l’angolo.

Ma la cosa che più ha impressionato a San Siro era colorata di verde e si chiama Sassuolo: ok i giovani Raspadori e Scamacca, ok Frattesi e Maxime Lopez, ma qui buttiamo giù due righe per Mimmo Berardi, giocatore vero. E non siamo qui a dire nulla di così originale, ma il ragazzo da due anni gioca a livelli elevatissimi, ha smesso di sprecare energie per questioni inutili, sceglie sempre la giocata più intelligente e – cosa non banale – gli riesce spesso e volentieri. Il fatto che non sia ancora in un club “da Champions” è francamente senza senso".