Bergomi a TMW: "Finale da 50 e 50. Dybala senza pressioni stasera"

Bergomi a TMW: "Finale da 50 e 50. Dybala senza pressioni stasera"TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 11 maggio 2022, 11:51News
di Alessandra Stefanelli

In occasione della finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, Tuttomercatoweb.com ha intervistato il grande ex nerazzurro Giuseppe Bergomi, opinionista di Sky Sport: “Non è una partita difficile da inquadrare, sarà diversa da quelle già giocate. Subentrerà la tensione, a mio avviso, da parte di entrambe. Per la Juventus è l'obiettivo principale, l'Inter ci tiene per finir bene il campionato. Mi aspetto prudenza: la Juventus a Torino ha aggredito forte, l'Inter lo aveva fatto nelle altre due gare. Mi aspetto equilibrio e credo che la porterà a casa chi avrà la forza mentale di rifiutare la sconfitta. Non la vedo improntata sui duelli, sarà una gara di grande forza mentale".

Non c'è un favorito
"No, assolutamente. E' da 50 e 50".

Il traino dei risultati e della stagione però dice Inter
"In quest'annata ha avuto partite chiave che le hanno dato la svolta. La squadra sta bene, l'ho vista a Udine, contro l'Empoli: sono in palla. La Juventus non la riesci a capire: in tutto l'anno ha fatto vedere una buona solidità difensiva ma in fase offensiva non propongono molto. Inizialmente Vlahovic aveva portato entusiasmo, poi ha avuto difficoltà realizzative. Però Allegri è sempre bravo e in queste partite in modo particolare: è tutto aperto".

Nodo della questione: che gara s'aspetta da Dybala? E che ne pensa della gestione della Juventus del suo addio?
"Non c'è mai una gestione facile di un addio, di un cambio di maglia di giocatori importanti. Qualsiasi cosa tu faccia, arriverà un giudizio, nel bene o nel male. Ora l'importante è che giochi e che cerchi di fare la prestazione: è nella condizione ideale per far bene questa partita. Non ha pressioni, anzi: può disputare una gran gara e lasciare un bel ricordo, magari contro l'Inter".

Contro quello che può essere il suo futuro
"Che io ne sappia non c'è nulla, ma siccome se ne parla...".