L’Inter si aggrappa alla “Quercia”: 250 milioni non azzerano il problema, ma sono ossigeno purissimo

L’Inter si aggrappa alla “Quercia”: 250 milioni non azzerano il problema, ma sono ossigeno purissimoTUTTOmercatoWEB.com
sabato 24 aprile 2021, 08:58Editoriale
di Fabrizio Biasin

Il successo di un pezzo, qualunque pezzo, dipende da un numero drammaticamente fastidioso di fattori, ma in particolare da due: 
1)    La notizia (ce l’hai o non ce l’hai).
2)    La prosa (pure).
Se poi hai la notizia e pure la prosa beh, allora sei a cavallo.
Nel caso specifico siamo qui per stupirvi: non abbiamo una notizia e nemmeno la prosa. Non abbiamo un cazzo.
(Conoscendo il capo supremo di codesto portale, alla lettura della parola “cazzo” avrà pensato: “Cazzo, ma perché gli ho chiesto di scrivere?”. Anche perché con la scusa di giustificare l’utilizzo del termine “cazzo”, lo abbiamo già scritto quattro volte, contate pure).
Ma torniamo a noi. Dicevamo: non c’è notizia, non c’è prosa, ma una cosa c’è, lo straordinario orgoglio di scrivere di un argomento che fa grondare endorfine, l’Inter. Non capita sempre così, anzi, non capita mai. Il lavoro del giornalista è un continuo sviscerare argomenti dei quali, la gran parte delle volte, non gliene frega un cazzo (e ridendo e scherzando siamo già a cinque).
Bene, in questo simpatico giorno di fine aprile pensavamo di unire le endorfine “Inter” a quelle “Eriksen” per compilare un testo assolutamente pretestuoso del tipo “siamo a un passo dallo scudetto, ce le cantiamo e ce le suoniamo da soli”, ma sul più bello è arrivata la notizia dell’albero di quercia e in qualche modo ci tocca fare i seri… Cazzo (e sei). 
L’albero di quercia è nientepopodimeno che l’"Oaktree Capital Group” un fondo del quale ignoravamo totalmente l’esistenza fino a ieri (come tutti gli altri fondi, del resto). Codesto gruppo americano (sede a Chicago) pare intenzionato a fornire 250 milioni di euro per sostenere le finanze malandate della Beneamatissima.

Secondo Bloomberg, gli incontri tra le parti sono stati parecchi, al punto che saremmo a un passo dall’accordo: loro cacciano il grano, noialtri tappiamo i buchi più prossimi, in futuro la Quercia potrebbe diventare azionista di minoranza del club. Stop.
È questa una novità romantica? No, non lo è. Rientra comunque nella categoria “buone notizie”? Ebbene sì. Il fatto è che non bisogna prendersi per il culo, la situazione non è bellissima, soprattutto dopo il fallimento della bislacca operazione Superlega, che avrebbe dovuto coprirci di milioni e, invece, ha esposto le dodici società dissidenti al disprezzo intergalattico. Potevano e dovevano studiarla meglio.
Uno dei problemi più seri della casa-nerazzurra è legata agli “sponsor cinesi”, ovvero quelli che la generosa famiglia Zhang ha indirizzato verso Milano e che, però, scapperebbero come lepri salterine in caso di cessione del club. Sono il motivo per cui chi vuole vendere continua a dire “io voglio 1 miliardo” e che si avvicina per comprare risponde “io offro poco più della metà”. Capite bene che trovare un punto d’incontro non è semplice.
Ecco perché le 250 cucuzze della Quercia, in questo momento, sono importanti come i punti fatti sul campo. Anzi, vista la promettente situazione in classifica (bravi ragazzi, bravissimi), anche di più. Permetterebbero all’Inter di chiudere in santa pace la sua stagione, alla proprietà di posticipare le rotture di balle in attesa di tempi migliori, ai tifosi di godersi il momento dopo dieci anni di bocconi fetenti e amarissimi. Ce lo meritiamo, checcazzo (e fanno sette).