È ora di tuffarsi nel mare del masochismo. Il giocattolo costruito è troppo bello per romperlo

È ora di tuffarsi nel mare del masochismo. Il giocattolo costruito è troppo bello per romperloTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 26 maggio 2021, 07:44Editoriale
di Filippo Tramontana

Il campionato è finito da 3 giorni, quello dell’Inter a voler essere precisi da un po’ di più per fortuna nostra ma, archiviati i festeggiamenti nel cassetto dei ricordi più belli adesso è ora, per noi nerazzurri, di tuffarsi nel nostro classico e del tutto personale mare del masochismo.
Sì perché normalmente dopo una stagione del genere l’estate andrebbe passata a crogiolarsi nella melassa del piacere immaginando la nuova maglia con lo scudetto cucito sul petto e qualche grande giocatore pronto ad indossarla. Invece no, noi siamo l’Inter e siamo belli e pazzi anche per questo.
Succede quindi che dopo aver brindato con birra e champagne allo scudetto numero 19 la realtà ci ha riportato con i piedi per terra dopo aver volato sopra le nuvole per un mese intero.
E’ un po’ quello che già abbiamo vissuto nel 2010, nell’anno più magico che abbiamo vissuto nella nostra storia.
Anche lì dopo una cavalcata storica la serata si concluse con l’addio del nostro condottiero Josè Mourinho. Quella notte stavamo versando lacrime di gioia miste a dolore per la partenza direzione Madrid dell’artefice del miracolo nerazzurro.
Uno scudetto dopo 11 anni dovrebbe essere solo fonte di gioia e ottimismo per il futuro non la parentesi tra le nostre antiche ansie.
Ma siamo così e ci piacciamo così. Inutile che il mister tenti di toglierci la “pazzia” perché quella fa parte del nostro essere, del nostro dna.

Conte ha compiuto il miracolo di limitare la follia. In campo infatti la sua e nostra Inter ha mostrato quella solidità e quell’equilibrio che non ha parentele con la bipolarità del passato.
Ma l’ambiente è quello, il sangue è quello, quello “naif” dell’ imprevedibilità che nessuno ci toglierà mai.
Ed ecco che dopo aver visto la squadra alzare il trofeo dagli enormi anelli di San Siro davanti al nostro meraviglioso pubblico festante la paura di non rivedere il mister e alcuni giocatori l’anno prossimo diventa il sentimento principale.
La gioia rimane nel cuore silenziata però dall’ansia del futuro.
Non so se sarà un Villa Bellini bis, ma è ormai chiaro che quando le cose vanno bene noi dobbiamo trovare il modo per metterle in discussione.
L’eventuale partenza di Conte sarebbe un “delitto”, perché il gruppo è incredibilmente solido e unito e quando le cose stanno così toccare anche solo un pezzo del puzzle diventa pericolosissimo, potrebbe essere causa della caduta del castello di carta.
La cosa incredibile è che tutte le parti vorrebbero continuare insieme.
Zhang vorrebbe tenere Conte, non pensa a nessuno tranne che a lui, Conte vorrebbe proseguire a Milano il suo lavoro così come tutti i giocatori nerazzurri. Nessuno è scontento, tutti sono felici.
Ma nel mondo Inter tutto è possibile, anche che nonostante la casa sia molto simile a quella di Clementina e del Mulino Bianco ci sia il pericolo che un tornado si abbatta sopra di essa.
Speriamo che non sia il nostro caso. Zhang dovrà dare delle garanzie tecniche ed economiche a Conte mentre il mister dovrà entrare nell’ordine di idee che il calcio sta cambiando e che di soldi ormai ce ne sono sempre meno.
Sarà dura o magari no ma per i nostri poveri equilibri mentali, nonostante anni di allenamento costante, sarà una prova difficile.
Il giocattolo costruito è troppo bello per romperlo, abbiamo ancora l’età per godercelo e giocarci, non portatecelo via!