BAR ZILLO - Questo è un gruppo: provate a smontarlo e gli dei del pallone vi perseguiteranno

BAR ZILLO - Questo è un gruppo: provate a smontarlo e gli dei del pallone vi perseguiterannoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 18 maggio 2021, 07:45Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Il diciannove in bacheca, lindo e scintillante, da esporre con orgoglio per come l’Inter ha dominato il campionato. La squadra è compatta, lo abbiamo ricordato più volte, anche quando le cose non funzionavano per il verso giusto e Antonio Conte era arroccato sulle proprie posizioni, gioco lento e stantio, possesso palla noioso e poco produttivo. Anche in quei frangenti il gruppo è sempre rimasto unito e il tecnico, al quale io per primo non ho mai lesinato critiche - ma è dai bravi scolari che i professori vogliono il meglio – anche in quei frangenti, dicevamo, non ha mollato di un centimetro. Ora, a bocce ferme, ora che I’m Scudetto, i discorsi riguardano il futuro. Perché i nerazzurri devono attrezzarsi non tanto per conquistare la Champions, miracolo sportivo, quanto per essere competitivi e in grado di giocarsela con chiunque. I ragazzi sono cresciuti esponenzialmente nel biennio contiano: da Lukaku a Lautaro, da Barella a Bastoni passando per Brozovic, Eriksen e l’Hakimi sgrezzato da qualche imperfezione, manco il ragazzo sa dove può arrivare da tanto è forte, più tutti gli altri, inutile stare a nominarli uno a uno anche se lo meriterebbero. Però, aspettando la riconferma di Antonio Conte - dovrà essere bravo Steven Zhang non a chiacchiere ma a fatti - il giocattolo va puntellato e, se possibile, migliorato. Serve un portiere se, dicono, Radu dovesse essere utilizzato come pedina di scambio e non come delfino del sempreverde Samir: uno in grado di portare via il posto all’estremo sloveno, non un dodicesimo insomma. Nomi? Quelli noti un po’ a tutti, con Musso in leggero vantaggio. Capitolo esterno sinistro. Perisic potrebbe essersi guadagnato la riconferma, raccontano perorata proprio dal tecnico leccese. Ma, con la partenza di Young, un pensiero va fatto: all’Inter serve un mancino, uno col piede sinistro forte. Dimarco è papabile ma il Verona può vantare un diritto di riscatto e pare gli scaligeri si stiano attivando per recuperare la cifra richiesta dai nerazzurri. In mezzo necessita un grande profilo: Wijnaldum, nome importante, il problema è che sulle tracce del potente centrocampista olandese ci sono altri grandi club e l’Inter, in questo momento, non può offrire le cifre chieste dall’entourage del calciatore. Anche davanti c’è bisogno di uno grosso, capace di nascondere il pallone aiutando i compagni a salire e, perché no, segnando pure di tanto in tanto. Qualcuno bravo a far rifiatare Romelu, che non è bello vedere il belga arrivare a fine campionato con la lingua a penzoloni. A me non dispiacerebbe Simy, poca spesa e tanta resa. Oltretutto, non dimentichiamolo, ci sarebbe Antonio a istruirlo. Soldi non ce ne sono molti, vero: ma lo staff dirigenziale nerazzurro è di prim’ordine, qualche regalo alla corte del Conte nerazzurro arriverà. Del resto lo ha detto Zhang: è l’inizio del cammino, non la fine.

Mantra di chiusura: questo è un gruppo. Provate a smontarlo e gli dei del pallone vi perseguiteranno per sempre.