BAR ZILLO - Cose da non fare o da fare (se sei il presidente dell'Inter)
Mi sento come il soldato giapponese al termine della seconda guerra mondiale, abbandonato sull’isoletta deserta in attesa della vittoria. Che, nel mio caso, sarebbe una bella conferenza stampa con discorsino sul genere Romelu non si muove, abbiamo scherzato. Anzi, rilanciamo e acquistiamo pure un laterale di fascia destra (vero, Nandez è un adattato per me), una quarta punta forte e se ci gira, anche un Milinkovic-Savic della situazione. Non è così. Il centravanti nerazzurro partirà, destinazione Londra. Che bello il calcio della gente, di Ceferin e dell’UEFA, dei magnati e degli sceicchi che nel pallone italiota non mettono manco mezzo euro, e ringraziamo Mancini con tutto il cuore per aver vinto l’Europeo, impresa titanica.
Suning, attualmente poche disponibilità e ancor meno possibilità di esportare capitali, ha deciso: si vende, Romelu tornerà in una squadra che lo ha spedito prima in prestito al West Bronwich poi, non contenta e dopo due dicansi due presenze coi Blues, all’Everton dove il belga ha fatto molto bene, è storia mica me lo invento. Del resto ci sono 15 milioni circa di ottimi motivi per far ricredere chi ti aveva giubilato qualche stagione fa, anche se non credo il belga ne faccia un discorso meramente economico. La cifra stabilita per la partenza pare di poco superiore ai 130 milioni ma, riguardo questo aspetto, preferisco attendere sempre i bilanci ufficiali prima di incorrere nei 50 milioni per Icardi diventati 72. Al di là della cifra, enorme per un calciatore ventinovenne in questo preciso momento storico, anche se grandissimo, ci sono cose che, se sei presidente o proprietario dell’Inter, puoi o non puoi fare. Puoi, anzi devi, investire. Perché se compri il club nerazzurro devi essere pronto ad aprire i cordoni della borsa senza farti troppe domande. Puoi fare tutti i proclami che vuoi poi però devi mantenerli, perché non basta la macchina nerazzurra per diventare tifoso (ce l’ho anch’io la macchina doppio colore, ci tenevo a dirlo). Puoi festeggiare col bandierone e saltare con la squadra, se pensi di rinforzarla la stagione successiva per portarla nell’élite del pallone europeo.
NON puoi raccontarmi che non si vendono i big per poi cederne un paio. NON puoi, all’indomani della vittoria del diciannovesimo, scrivermi è l’inizio del viaggio quando hai intenzione di smembrare la formazione perché, non è colpa tua, non ci sono i soldi per continuare il cammino. NON puoi, se le finanze non te lo consentono e non per responsabilità tue, lo ripeto per chi non ha capito il passaggio prima, mantenere il giochino in nome e per conto di cosa non si capisce bene.
Insomma, io a Suning sono davvero grato per avermi riportato a godere e gioire: ma, se sei il presidente o il proprietario di Effecì Internazionale, NON puoi vendere Lukaku, NON puoi vendere l’anima della squadra per ripianare le perdite. Se lo fai le scuse del non ci sono soldi abbassiamo il monte ingaggi cessano. Con quei soldi, reinvestendoli, vedremo una volta per tutte in quale direzione stiamo andando.
Possibilmente senza vendere più nessuno.
Grazie.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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