BAR ZILLO - Addio a Oriali, saluta un altro pezzo di Inter

BAR ZILLO - Addio a Oriali, saluta un altro pezzo di InterTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 2 luglio 2021, 10:11Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Un altro pezzo di Inter saluta. Un altro pezzo dell’Inter vincente della passata stagione. Qui lo dico e qui mica lo nego: peccato. Peccato sì, perché Lele Oriali è un pezzo di Inter. Un pezzo della storia dell’Inter, dal 1970/71 a oggi, appena diciottenne lanciato nella mischia da Giovanni, per tutti Gianni, Invernizzi, l’allenatore di quella rimonta storica che appartiene, di diritto, alle imprese della leggenda nerazzurra: il tutto, ovviamente, col placet e l’avallo dei “senatori” dell’epoca, che del giovane Lele avevano compreso fin da subito le qualità fisiche e mentali, senza la testa a certi livelli, spiace, non arrivi.

Ho sentito ex calciatori raccontare con quel filo di nonsicapiscebenecosa mica Oriali va in campo, mica gioca lui, mica corre dietro al pallone o all’avversario di turno. Vero. Certo, di palloni in carriera Lele ne ha recuperati a migliaia, prendendo botte a destra e a manca, comprese quelle inutili che in una finale mondiale tale Stielike gli assestava un minuto sì e l’altro pure. Lui, il Lele, senza battere ciglio si rialzava a ogni calcione e ricominciava come nulla fosse, irridendo e irritando ancor di più l’avversario, consumato da quella rabbia perdente che porta al nulla. Certo, dicevamo, Oriali mica corre più dietro agli Stielike di turno. No, Oriali oggi fa un lavoro differente, il trait d’union perfetto tra Società e squadra, l’uomo al quale qualunque calciatore si rivolge sapendo che una parola, due, tre, quattro, tutte le parole che volete, il Lele sa sempre come e in che modo dirla. Consigli, confessioni, sfoghi, liti, ci stanno in uno spogliatoio, piantiamola con la comica del mulino senza colori che in quel posto lì i vaffa si sprecano, a volte anche più di qualche vaffa, a volte pure qualche schiaffetto. In campo un giocatore reagisce smodatamente a un fischio arbitrale? Oriali, lo ha fatto, si catapulta sul terreno di gioco per trattenerlo. Un altro non gradisce la sostituzione? Oriali lo prende sottobraccio come farebbe un padre con il proprio figlio e lo guida verso la panchina, tranquillizzandolo.

Sì, lo so anch’io che il Lele mica corre dietro agli avversari. Fa molto di più. Anzi, nel nostro caso faceva. Non so perché l’Inter abbia deciso di lasciar andare Oriali, personalmente non lo avrei mai fatto per ciò che ha rappresentato e per ciò che ancora oggi rappresenta, stimato da avversari e classe arbitrale come pochissimi altri nell’ambiente. Mi piace pensare che forse proprio lui, il Lele, abbia deciso di non continuare l’avventura nerazzurra. Magari per enne motivi suoi. Perché fosse per il suo non allineamento al va tutto bene, siamo tutti amici, tarallucci e vino e quant’altro beh, allora mi fastidierebbe. E nemmeno poco.

Intanto buon lavoro a chi subentrerà, sicuramente l’ennesimo cuore nerazzurro. E buon lavoro a Cristian Chivu, nuovo tecnico della Primavera: scelta quanto mai azzeccata.